Attenzione i più deboli

A
  • Conferenza Episcopale Italiana, La scuola cattolica risorsa educativa della chiesa locale per la società. Nota pastorale, 2014.
  1. Fin dalle sue origini la scuola cattolica si è sentita investita di un servizio da rendere anzitutto ai più poveri. Ancora recentemente questa stessa istanza è stata ricordata e autorevolmente riaffermata: «Nella dimensione ecclesiale si radica anche il distintivo della scuola cattolica come scuola per tutti, con particolare attenzione ai più deboli. La storia ha visto sorgere la maggior parte delle istituzioni educative scolastiche cattoliche come risposta alle esigenze delle categorie meno favorite sotto il profilo sociale ed economico» La scuola cattolica … terzo millennio … n.15. Purtroppo assai spesso oggi le scuole cattoliche, a causa della mancata parificazione delle stesse sul piano finanziario, non si trovano nella condizione di rimanere fedeli a questa loro originaria vocazione. Per questa ragione potrà essere veramente prezioso per la scuola cattolica il sostegno di comunità ecclesiali consapevoli della vera vocazione di essa. È certo che al crescere di tale consapevolezza, forse da tempo attenuata in taluni ambienti, molto potranno concorrere le misure idonee che i pastori vorranno adottare a tal fine. Anche il coordinamento delle diverse pastorali, scolastica, giovanile e familiare, coordinamento quanto mai auspicabile, potrà offrire occasioni favorevoli al miglioramento della conoscenza dei tanti problemi della scuola cattolica, e di quello finanziario in particolare.

 

  1. In un modo tutto specifico dovrà essere curata l’attenzione verso gli alunni con disabilità. La scuola cattolica intende accoglierli con atteggiamento preferenziale, prima ancora che per un adempimento di legge, per la sua fedeltà all’insegnamento di Gesù. Gesù «ha riservato una cura particolare e prioritaria ai sofferenti, in tutta la vasta gamma dell’umano dolore, avvolgendoli del suo amore misericordioso durante il suo ministero, e manifestando in esso la potenza salvifica della redenzione che abbraccia l’uomo nella sua singolarità e totalità.

Gli emarginati, gli svantaggiati, i poveri, i sofferenti, i malati, sono stati i destinatari privilegiati dell’annuncio, in parole ed opere, della buona novella del regno di Dio che irrompe nella storia umana» Documento della Santa Sede per le persone handicappate, 1981, premessa.

In una società che valorizza il potere, il successo, l’avere, l’efficienza, la scuola cattolica deve dare una testimonianza di particolare attenzione alle persone più deboli, che non possono essere private della possibilità di partecipare del suo progetto educativo. Purtroppo le condizioni giuridiche vigenti inducono a caricare sulla stessa scuola (e dunque sulla retta pagata dalle famiglie) le spese specificamente necessarie a sostenere la presenza e l’integrazione degli alunni con disabilità. In attesa del superamento di questa condizione di ingiustizia, la scuola cattolica non verrà comunque meno al suo impegno di favorire l’accoglienza di questi alunni, anche se non cesserà di denunciare le condizioni penalizzanti a cui essi stessi e le loro famiglie continuano a soggiacere.